Come abituare il cucciolo a fare i bisogni fuori

Un amico a quattro zampe oltre all’enorme carico di dolcezza ed allegria, porta con sé anche diverse responsabilità. Accogliere un cane nella propria vita, indipendentemente dalla sua età, significa anche scendere a compromessi e mediare tra le sue e le nostre esigenze.

Disporre al meglio gli spazi della casa ed acquistare tutto il necessario affinché il piccolo possa sentirsi coccolato e al sicuro è un buon inizio, tuttavia non basta per garantirgli quello status di benessere fondamentale per la sua esistenza. Sebbene possa sembrare scontato, nell’ambito del mio lavoro mi preme sempre sottolineare come, soprattutto durante i primi mesi di convivenza, a doversi “adattare” saremo soprattutto noi. Tra le varie responsabilità che un futuro proprietario dovrà assumersi, quella di occuparsi dell’educazione del cucciolo è dal mio punto di vista prioritaria. Insegnargli a “sporcare” fuori costituisce una delle prime prove che il cucciolo ed il suo umano dovranno superare insieme.

Onde evitare di ricorrere a metodi poco gentili, cerchiamo di riassumere insieme alcune regole e azioni da attuare (e non) per far sì che il cucciolo possa imparare presto a fare i bisogni all’esterno.

Prima di tutto ritengo doveroso sottolineare come il controllo sfinterico del cane si completi intorno ai cinque o i sei mesi di vita. Dunque, non allarmatevi o disperatevi se inizialmente riscontrate un po’ di difficoltà nella gestione del piccolo: il suo tempo di resistenza a trattenere feci e urina è direttamente proporzionale alla sua età. Un cucciolo di tre mesi, ad esempio, dovrà uscire circa ogni tre o quattro ore.

Cosa fare quindi?

Abituatevi ad osservare il vostro beniamino e a decifrare i segnali che vi manda: girare su sé stessi, annusare a terra, abbaiare o gemere in prossimità della porta di casa sono tutti segnali tramite cui il cane cerca di comunicarvi l’esigenza di uscire.

Tenete sempre presente che il cucciolo sentirà l’urgenza di espellere i  suoi bisogni dopo aver dormito, dopo aver giocato, dopo aver mangiato e dopo aver bevuto.

Incrementate il numero delle uscite e attribuite ad esse una cadenza regolare. Non siate frettolosi, armatevi di molta pazienza e attendete il momento esatto in cui il cucciolo “sporchi” fuori. Solo così potrete cogliere l’occasione e premiarlo all’istante con dolci parole e gustosi bocconcini!

Come intervenire se il cucciolo fa i bisogni in casa?

Nel caso in cui il cucciolo dovesse sporcare in casa la cosa migliore da fare è quella di intervenire con un “NO” secco solo se colto sul fatto. In caso contrario avrebbe poco senso correggerlo. Il cane infatti, una volta trascorso troppo tempo, non riuscirebbe ad associare il nostro rimprovero alla sua azione.

Pulite la superficie in sua assenza e portatelo immediatamente fuori, non gridate.

Cosa non fare

Lo so, tutti vi hanno consigliato di tappezzare casa con le famose traversine. Bene, non impauritevi però se oggi io vi consiglio di non farlo. Abituare il cane alla traversina richiede uno sforzo maggiore: una volta raggiunta l’età adolescenziale il cane dovrà in ogni caso disabituarsi al suo utilizzo. Tanto vale non farlo abituare per niente. Inoltre quando un cane impara a fare i bisogni sul tappetino assorbente, il più delle volte finisce per scambiare qualsiasi superficie morbida per la traversina.

Non poggiate in alcun modo il muso del cane sull’urina e non usufruite assolutamente di un giornale per picchiare il vostro cane. Sono al corrente del fatto che molti “cagnari” ancora oggi consiglino il ricorso a tali pratiche, ma sappiate che oltre a non essere affatto metodi educativi, queste usanze barbare sono controproducenti. Non solo, la maggior parte delle volte determinano anche problemi comportamentali da non sottovalutare.

Una grave punizione non aiuterà mai il cane a capire dov’è l’errore.

Tramite queste pratiche si riuscirà ad ottenere solo un cane insicuro, timoroso e confuso.       

              Parola di #ValeDogTrainer

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Dermatite atopica del cane

Ciao amici di #ValeDogTrainer! Oggi voglio parlarvi di una problematica ancora poco conosciuta, ma in realtà abbastanza frequente nei nostri cani: la dermatite atopica.

La dermatite atopica è una malattia cronica del cane la cui origine purtroppo, ancora oggi, non è del tutto chiara. I maggiori sintomi sono forte prurito e irritazione della cute. In genere ad essere soggetti a questo fastidio sono i cuccioli e cani giovani, ma occasionalmente può riguardare anche cani adulti: è probabile che vi sia una predisposizione genetica.

Come si manifesta e quali sono le cause?

La dermatite atopica si manifesta attraverso diversi sintomi come fastidioso e costante prurito che, in alcuni casi, determina anche la formazione di croste e caduta del pelo.

Come detto in precedenza, probabilmente una componente genetica gioca un ruolo molto importante nel verificarsi di questo disagio ed esiste una predisposizione anche di razza: cani come Labrador Retriever, Pastore Tedesco, Akita Inu, Bulldog Francese (etc) sembrano soffrire più frequentemente di questa patologia. Tuttavia, la dermatite atopica può colpire qualunque soggetto a prescindere dalla razza o dall’età.

Non è una forma di reazione allergica legata all’alimentazione, ma come sempre una dieta sana, equilibrata e mirata può aiutare a gestire e contenere questa patologia, che se trascurata, può sfociare in un disagio invalidante.

La dermatite atopica può presentarsi costante nell’arco di un anno quando a scatenarlo sono acari o muffe, mentre può avere un andamento stagionale se legata a fattori ambientali esterni come il polline. Malgrado ciò, però, un soggetto atopico spesso tende a sviluppare una ipersensibilità nei confronti di numerose sostanze compresi profumi, deodoranti o detersivi utilizzati per la pulizia di casa, finendo per eliminare totalmente la caratteristica di stagionalità.

Nonostante il trattamento terapeutico di questa patologia non sia cosa semplice, è possibile seguire alcune misure per contenerla e gestirla nel migliore dei modi:

  1. Scegliere un’alimentazione sana e di qualità (Se hai bisogno di una consulenza gratuita alimentare scrivimi all’indirizzo email valentinacafini.enci@gmail.com)
  2. Mantenere puliti gli ambienti in cui il cane vive evitando di utilizzare detersivi aggressivi, preferendo invece una pulizia delle superfici con acqua e aceto bianco o con altre sostanze naturali come limone e bicarbonato.
  3. Passare asirapolvere o spazzare tutti i giorni i pavimenti.
  4. Evitare di utilizzare profumi e deodoranti per ambienti.
  5. Non utilizzare shampoo a secco, prediligire l’uso di prodotti ipoallergenici e specifici per la problematica.
  6. Spazzolare il cane tutti i giorni per prevenire la forfora o l’accumulo di acari e polline.
  7. Evita copertine e cuscini di lana, scegli sempre cotone o altra stoffa naturale.

#ValeDogTrainer vi ricorda che queste sono solo informazioni utili e consigli pratici, per ottenere un quadro più chiaro relativo alla salute del vostro cane e per iniziare una terapia mirata è neccessario rivolgersi sempre ad un veterinario.

A presto per i prossimi consigli di Pluto!

Gite ed escursioni a sei zampe!

Con l’arrivo della bella stagione torna nell’animo di ciascuno di noi una irrefrenabile voglia di uscire e fare lunghe passeggiate immersi nella natura in compagnia del nostro straordinario amico a quattro zampe. Che si scelga di fare trekking in montagna, gite al lago e al mare o semplici passeggiate nei parchi, in ogni caso la natura è in grado di regalarci panorami e momenti affascinanti. Tuttavia prima di avventurarsi verso nuove mete è preferibile prepararsi adeguatamente in modo tale da affrontare eventuali imprevisti o inconvenienti come piccole ferite, parassiti, etc. Organizzarsi in anticipo consente di evitare situazioni spiacevoli e di godersi appieno la nuova avventura.

Quali accortezze adottare

Quando si decide di fare una gita all’aperto prima di tutto è necessario assicurarsi che il proprio amico a 4 zampe sia in perfetta forma e non mostri alcun tipo di sofferenza legata alle articolazioni, al cuore o alle vie respiratorie. È inoltre sconsigliato intraprendere sentieri eccessivamente faticosi se si possiede un cane anziano, cucciolo o brachicefalo (come bulldog e carlini) notoriamente più soggetti a colpi di calore e a crisi respiratorie. Ricordate sempre di assicurare al vostro cane una adeguata copertura antiparassitaria.

Cosa portare con sé

Munitevi di un comodo zaino all’interno del quale non deve mai mancare una borraccia termica (che permetta di avere a disposizione acqua fresca per il proprio cane) ed una ciotola. Il nostro amico infatti ha bisogno di bere spesso al fine di mantenere un’ottima idratazione ed evitare, quindi, colpi di calore.

Non appesantite il vostro cane con un pasto completo, piuttosto portare con voi bocconcini e snack salutari da offrirgli durante la passeggiata.

Portate sempre sacchetti per raccogliere le deiezioni del vostro cane. Divertirsi è consentito, ma nel rispetto del prossimo e dell’ambiente.

Utilizzate delle creme solari apposite per evitare eventuali dermatiti o scottature, specialmente se il vostro cane ha sul corpo zone prive di pelo.

Siamo pronti, andiamo!

Una volta giunti a destinazione è assolutamente consigliato fare attenzione alla presenza di:

Ricordate sempre che i nostri amici con la coda non indossano le scarpe e che i cuscinetti delle loro zampe sono a contatto con il terreno, fate attenzione quindi all’eventuale presenza di vetri, sassi, rocce roventi etc. Se necessario proteggete le zampe di Fido con creme o altri dispositivi appositi.

Di nuovo a casa!

Una volta tornati a casa un check up completo del proprio cane è d’obbligo!

  • Ispezionare il pelo e assicurarsi che non vi siano zecche, pulci, forasacchi etc.
  • Controllare zampe, orecchie e cute, assicurarsi che non vi siano tagli o scottature.
  • Pettinare il pelo del cane e detergere le zampe al fine di eliminare eventuali residui di terra o fango.

Parola di #ValeDogTrainer!

Attenti alle processionarie!

In questo periodo e durante tutta la stagione primaverile è necessario essere più vigili quando si passeggia con il proprio cane, specialmente se si è in prossimità di abeti, cedri e pini al fine di evitare che il nostro amico a 4 zampe entri in contatto con le processionarie.

Cosa sono le processionarie?

La processionaria è un insetto della famiglia dei lepidotteri che parassita e si annida sugli alberi, in particolare sui pini. Rappresenta lo status di larva della falena (farfalla notturna) e la sua lunghezza oscilla da 1 a 3 cm. Le processionarie iniziano a popolare parchi e strade quando le temperature cominciano ad essere più miti: proprio nei mesi di marzo ed aprile è possibile osservare come esse si spostino in fila indiana per lasciare i loro nidi e per individuare il luogo più adatto per interrarsi e proseguire la loro trasformazione.

Tuttavia, a rappresentare un reale pericolo non è il bruco in sé, ma i peli urticanti di cui il bruco stesso è ricoperto. I nostri amici a 4 zampe annusano spesso il terreno e per ovvi motivi possono accidentalmente ingerire i peli urticanti delle processionarie. Quando il cane entra a contatto con una processionaria mostra sin da subito un evidente disagio e malessere, se poi ad essere entrata a contatto con questo insetto è proprio la lingua, il cane inizia a salivare intensamente a causa del processo tossico-infiammatorio.

Febbre, rifiuto del cibo, nausea, difficoltà respiratorie, vomito o diarrea rappresentano i sintomi più rilevanti.

Cosa fare in caso di contatto?

Se il nostro cane lecca o ingerisce il bruco, è necessario effettuare quanto prima un lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato. Tuttavia, spesso tale manovra risulta per molti di noi complicata se non addirittura impossibile: bisogna quindi intervenire immediatamente e recarsi dal veterinario più vicino.

#ValeDogTrainer

È vero che il cane non sente freddo? Sfatiamo miti e leggende metropolitane

Quante volte ti è capitato di sentir dire che il cane non sente freddo? O ancora, quante volte ti è stato detto di coprire il tuo cane con cappottino, scarpe o scaldacollo durante la passeggiata per evitare di farlo ammalare? Tra miti e leggende vi è dunque una verità di fondo: non tutti i cani percepiscono il freddo allo stesso modo, ma sicuramente le basse temperature possono determinare problematiche da non sottovalutare e situazioni poco piacevoli.

Partendo dal presupposto che ciascun cane è in grado di tollerare le basse temperature più dell’essere umano, quando ci si chiede se anche i cani sentono freddo la prima cosa da considerare è senza ombra di dubbio la razza con cui abbiamo a che fare. La lunghezza del pelo influisce notevolmente sulla percezione del freddo: un soggetto a pelo lungo è certamente più protetto rispetto ad un esemplare a pelo raso. Inoltre, pur riconoscendo che i cani riescano a sopportare temperature molto rigide, è bene considerare la gestione quotidiana del proprio cane. Se il nostro cane è abituato a trascorrere gran parte della sua giornata all’aperto, il suo organismo riuscirà più facilmente ad adattarsi al cambio delle stagioni e quindi delle temperature. Se, invece, abbiamo un cane abituato a trascorrere le sue giornate in casa con temperature più moderate, lo sbalzo termico per lui sarà sicuramente più insidioso.

Tra i vari rischi che le temperature rigide possono determinare vi è per esempio lo sbalzo termico tra appartamento ed ambiente esterno. Quando sopraggiunge l’inverno e le temperature arrivano intorno allo zero è consigliabile non effettuare passeggiate eccessivamente lunghe di prima mattina o in tarda serata e mantenere il proprio cane in movimento al fine di offrirgli la possibilità di scaldarsi, specialmente in presenza di pioggia o neve. Se la temperatura esterna è di 4° o inferiore a 4° è bene non lasciare il proprio amico a 4 zampe all’interno della propria automobile: l’abbassamento repentino della temperatura potrebbe provocare ipotermia. È buona abitudine, inoltre, prestare molta attenzione alla temperatura delle orecchie (se il tuo cane ha le orecchie troppo fredde di sicuro sente freddo! ) e alle zampe cercando di proteggerle in caso di ghiaccio o neve a terra. Se il tuo cane vive all’esterno, fornisci sempre una cuccia coperta, calda e asciutta ricordandoti di non farlo dormire all’esterno senza un riparo adeguato.

Parola di #ValeDogTrainer!

Un cucciolo a Natale: cosa significa fare un’adozione responsabile?

Anche quest’anno è arrivato il tanto atteso Natale e tra preparativi vari e corse frenetiche tra un centro commerciale e l’altro alla ricerca del regalo perfetto c’è chi, come ogni anno, ha valutato l’idea di regalare ai propri figli o al proprio partner un bellissimo cagnolino. Tuttavia, seppure il desiderio di prendere con sé un cane sia sempre più diffuso, prima di fare questo grande passo è bene avere in mente l’impegno e le responsabilità che una tale scelta comporta.

Condividere la propria quotidianità con un amico a 4 zampe è tanto stupefacente, quanto estremamente impegnativo. Un cane non è un peluche e richiede molteplici cure e attenzioni a cui un bravo e responsabile proprietario (passatemi il termine) non può assolutamente sottrarsi. Dunque, questa non vuole essere una spinta a non accogliere in alcun caso un pelosetto nelle proprie case, ma un invito a farlo sempre e solo con estrema consapevolezza e responsabilità.

Cosa significa fare, quindi, un’adozione responsabile?

Adottare responsabilmente significa valutare prima di tutto l’onere che una tale scelta implica, essere consapevoli del fatto che un cane ha delle necessità primarie da soddisfare. Che siano giornate di pioggia o giornate di sole, che siano le sei del mattino o le dieci di sera, l’esigenza del cane di uscire non può essere ignorata. Un cane è un essere vivente e oltre a condurlo fuori per i bisogni, chiaramente deve essere ben nutrito e curato. Come detto in precedenza, avere un cane non significa in nessun modo possedere un giocattolo e prima di adottarlo è bene considerare la possibilità che potrebbe sporcare in casa e a volte distruggere oggetti. La compagnia di un amico a 4 zampe costituisce senza dubbio un valore aggiunto alla nostra vita: favorisce la possibilità di osservare il mondo da un’altra prospettiva, di condividere gioie e dolori con qualcuno sempre pronto a comprenderci e mai a giudicarci. La presenza di un cane comporta, però, molte rinunce e prima di prenderne uno è preferibile chiedersi se si è veramente disposti ad accettare ad esempio di passare il capodanno in casa per tutelarlo dal rumore dei fuochi d’artificio.

Dunque, prima di regalare un cane chiedetevi sempre se la persona a cui intendete fare questa sorpresa sia davvero nelle condizioni di poterla poi gestire a tutti gli effetti. Prima di procedere ponetevi sempre i seguenti quesiti:

  • “Tizio” vuole davvero pendersi cura di un cane?
  • Come potrà organizzarsi “Tizio” quando vorrà viaggiare con il cane?
  • “Tizio” ha abbastanza tempo a disposizione da dedicare alla new entry?
  • Quali sono le disponibilità economiche di “Tizio”?
  • “Tizio” è in grado di sopportare la presenza di peli in giro per casa senza farne un dramma?
  • Qual è la razza che più si avvicina allo stile di vita di “Tizio”?

Come scrissi già in un precedente articolo, “un cane ti cambia la vita…in meglio, ma solo se lo vuoi davvero. Perché un cane stravolge il tuo cuore, ma anche le tue abitudini”.

Adottare irrazionalmente non è concesso.

Quando un cane viene accolto in una nuova famiglia, quella umana, lì deve restare per sempre.

Anche dopo Natale.

#ValeDogTrainer

La torsione gastrica

Se hai a cuore la salute del tuo amico fedele, sicuramente almeno una volta nella vita ti sei domandato cos’è e come si verifica la famosa torsione gastrica.

La torsione dello stomaco, nota anche con la sigla GDV, è una grave e pericolosa sindrome che si manifesta nel cane in maniera dolorosa e quasi imprevedibile e che, se non riconosciuta e risolta in tempo, è in grado di mettere a repentaglio la sua vita. La comparsa di questo disagio è strettamente connessa alla presenza di cibo nello stomaco. Non a caso si manifesta dopo poche ore dall’ingestione dei pasti, quando la mancata digestione del cibo determina la produzione eccessiva di gas. L’aumento di volume dello stomaco provoca una rotazione, alle volte completa, dell’organo intorno al proprio asse. Una rotazione che può avere come tragica conseguenza:

  • l’occlusione delle vie di entrata e di uscita dello stomaco;
  • Rallentamento del flusso sanguigno;
  • Respirazione rapida e difficile;

Questa patologia può verificarsi in qualsiasi cane di ogni taglia e ogni età, tuttavia vi  è una certa predisposizione di alcune razze legata alla mole del cane. I soggetti più a rischio, infatti, sono proprio i cani di taglia media, medio – grande e gigante come il Labrador o il Pastore Tedesco. L’incidenza è maggiore nei cani di sesso maschile.

Come riconoscere i sintomi di questa grave patologia?

Inizialmente il cane può camminare a testa bassa e in modo rigido, manifestando disagio e agitazione. In un secondo momento lo status di irrequietezza potrebbe essere accompagnato da eccessiva salivazione, conati di vomito improduttivi e addome gonfio. Letargia, rapida frequenza cardiaca, respiro rapido e affannato, gengive pallide, sono tutti segnali tardivi a cui seguono shock e soffocamento.

Come intervenire?

Non appena si manifestano i primi sintomi è necessario e indispensabile recarsi immediatamente dal veterinario che procederà tentando di comprimere lo stomaco e facendo uscire, con l’ausilio di una sonda, i gas in eccesso.

Nei casi più critici il veterinario si troverà costretto ad operare il cane per riposizionare lo stomaco.

È possibile prevenire la GDV?

Assolutamente si, evitando di far riempire eccessivamente lo stomaco del proprio cane, distribuendo quindi la dose giornaliera in due o tre pasti al giorno. Inoltre, è preferibile impedire al cane di ingerire troppo velocemente il cibo, evitando di farlo bere eccessivamente e non offrendogli acqua gelata.

Nutrirlo con un cibo sano e di ottima qualità aiuterà notevolmente a prevenire l’insorgenza della torsione gastrica.

Si raccomanda di lasciare tranquillo il proprio cane dopo i pasti, evitando corse e salti eccessivi.

#ValeDogTrainer

Perché il cane monta?

Nell’immaginario comune si è soliti associare la “monta” ad un comportamento che si esprime solo ed esclusivamente nell’atto sessuale.

Tuttavia, come molti di voi avranno avuto l’occasione di vedere, spesso capita ad esempio che un cane maschio monti un altro cane dello stesso sesso o altri animali domestici come gatti e conigli.

Normalmente, tale comportamento genera sentimenti di ansia nei proprietari che, sbagliando, lo interpretano  come un semplice errore di valutazione.

Inoltre, quello della monta è un atteggiamento che viene attualizzato anche dalle femmine adulte e dai cuccioli di entrambi i sessi in un periodo in cui il raggiungimento della maturità sessuale è ancora lontano. Come potremmo, quindi, limitarci  a credere che questo modo di fare sia solo ed esclusivamente legato ala sfera sessuale?

La questione si fa più complessa, poi, se si pensa che a volte il cane esprime questo atteggiamento non solo con i suoi simili, ma anche con noi, con altri animali domestici o con oggetti di vario genere come un cuscino o un peluche.

È evidente come la monta non sia legata solo ed esclusivamente all’atto sessuale, ma più in generale sia da considerarsi un mezzo attraverso cui il nostro cane esplicita il suo livello di stress, i suoi comportamenti di dominanza o molto più semplicemente le sue richieste di attenzione.

Partendo dal presupposto che il cane è un animale sociale inserito all’interno di un gruppo che lui vede come suo branco, in alcune occasioni è possibile considerare la monta un comportamento tipicamente gerarchico. Questo perché quando un cane si trova all’intero di un gruppo ha inevitabilmente la necessità di stabile una gerarchia. Laddove il suo umano non sia riuscito ad instaurare una leadership, il cane assume il comando del branco.

Spesso la monta può anche essere semplicemente conseguenza di un bisogno del cane di sfogarsi.

Che fare quindi per porre fine a questo comportamento?

Prima di tutto è necessario rivedere la propria routine, dando al proprio cane la possibilità di scaricare le proprie energie attraverso lunghe ed interessanti passeggiate nonché attraverso attività di gioco e di collaborazione con il proprio umano.

È consigliabile evitare di incoraggiare tale comportamento in qualsiasi situazione.

Alcuni proprietari trovano buffo che il proprio amico a 4 zampe monti degli oggetti.

Tuttavia, se l’obiettivo è quello di far sì che il proprio cane smetta di montare persone e animali, un comportamento simile deve essere bloccato in tutte le sue forme.

È preferibile evitare di ridere e di mostrare segni di divertimento e felicità onde evitare di elogiare e confermare questa condotta.

Se necessario allontanare il cane dalla tentazione e condurlo in un luogo differente da cui si trova.

Parola di #ValeDogTrainer!

Quanto è importante il periodo di socializzazione per il cane?

Le prime settimane di vita costituiscono per il cucciolo una fase importantissima per il suo sviluppo psico-fisico, in particolare il periodo che va dalla quarta alla dodicesima settimana di vita noto come periodo di socializzazione.

Nello specifico, tra la quarta e la sesta settimana si ha il periodo di socializzazione con i propri simili, dunque con gli altri cani, mentre tra la quarta  e la dodicesima settimana si ha a che fare con il periodo di socializzazione con l’uomo.

Ovviamente questi intervalli di tempo sono perlopiù indicativi; le tempistiche possono variare e il cane può proseguire la socializzazione anche dopo le famose dodici settimane. Tuttavia, un cucciolo che abbia avuto contatti estremamente limitati con i suoi simili o con l’uomo proprio nella delicata fase di socializzazione, potrà mostrare in futuro comportamenti singolari di difficile risoluzione. Una delle problematiche più comuni che potrebbero insorgere in età adolescenziale ed adulta è proprio l’incapacità del cane di interagire con terzi, non avendo avuto in passato la possibilità di esplorare nuovi luoghi, di relazionarsi con i suoi conspecifici e di incontrare diverse tipologie di persone, imparando a riconoscerli come “normali” e non come un qualcosa da temere.

Dunque, se si vorrà vivere una vita serena con il proprio amico a quattro zampe evitando l’insorgenza di eventuali disagi e problemi comportamentali, è consigliabile abituare sin dagli inizi il proprio cucciolo alla vita cittadina, inserendolo in contesti popolati e ricchi di stimoli per lui poco usuali e con cui dovrà necessariamente familiarizzare.

Parola di Vale Dog Trainer!

Tutto ciò che devi sapere quando scegli di adottare un cucciolo

La scelta del cucciolo è di per sé un passo molto importante che non può e non deve essere basato esclusivamente sull’aspetto estetico della razza o della morfologia del cane.

Infatti, quando si sceglie di adottare un cane è necessario prima di tutto comprendere quali siano le condizioni di vita che possiamo offrire alla futura new entry e se queste si adattano perfettamente  al suo benessere e alle sue esigenze.

Prima di procedere, quindi, è preferibile analizzare la propria quotidianità ed il proprio stile di vita, le proprie abitudini ed il tempo che si ha a disposizione da dedicare al futuro amico.

È fondamentale infatti comprendere sin da subito quali sono i bisogni di un cane in generale,  evitando di seguire le mode e le razze del momento.

Quando si decide di adottare un cucciolo bisogna avere ben chiare alcune “regole” fondamentali al fine di non commettere errori ancor prima di accogliere il piccolo in casa:

  • Evitate di adottare un cane al di sotto dei sessanta giorni di età poiché questo periodo, noto come periodo sensibile e di socializzazione, determina la crescita e l’equilibrio psico-fisico del cane. Ciò consente di limitare il sopraggiungere di eventuali tare comportamentali che potrebbero esasperarsi in età adulta.
  • Nella scelta della razza tenete sempre ben presenti quelle che sono le peculiarità al fine di evitare eventuali “forzature” assolutamente dannose per la mente del cane.
  • Prima dell’arrivo del cane, adattate gli spazi della casa alle sue esigenze, mettendo a sua disposizione una cuccia su cui dormire e rilassarsi, giochi da mordicchiare e con cui passare del tempo, ciotole per cibo ed acqua etc.
  • È consigliabile, inoltre, dare al vostro cucciolo una buona educazione sin dai primi mesi di vita attraverso regole ben precise e condivise da tutti i familiari conviventi.

L’adozione di un cucciolo (ma anche di un cane adulto) è una grande responsabilità e per quanto possano essere buone le vostre intenzioni, tale scelta dovrebbe essere sempre supportata da diverse osservazioni e dall’aiuto di un esperto.

Prima di prendere un cucciolo rivolgetevi sempre ad una persona competente al fine di essere indirizzati nella scelta più adatta attraverso una consulenza di pre-adozione.

ValeDogTrainer