Come abituare il cucciolo a fare i bisogni fuori

Un amico a quattro zampe oltre all’enorme carico di dolcezza ed allegria, porta con sé anche diverse responsabilità. Accogliere un cane nella propria vita, indipendentemente dalla sua età, significa anche scendere a compromessi e mediare tra le sue e le nostre esigenze.

Disporre al meglio gli spazi della casa ed acquistare tutto il necessario affinché il piccolo possa sentirsi coccolato e al sicuro è un buon inizio, tuttavia non basta per garantirgli quello status di benessere fondamentale per la sua esistenza. Sebbene possa sembrare scontato, nell’ambito del mio lavoro mi preme sempre sottolineare come, soprattutto durante i primi mesi di convivenza, a doversi “adattare” saremo soprattutto noi. Tra le varie responsabilità che un futuro proprietario dovrà assumersi, quella di occuparsi dell’educazione del cucciolo è dal mio punto di vista prioritaria. Insegnargli a “sporcare” fuori costituisce una delle prime prove che il cucciolo ed il suo umano dovranno superare insieme.

Onde evitare di ricorrere a metodi poco gentili, cerchiamo di riassumere insieme alcune regole e azioni da attuare (e non) per far sì che il cucciolo possa imparare presto a fare i bisogni all’esterno.

Prima di tutto ritengo doveroso sottolineare come il controllo sfinterico del cane si completi intorno ai cinque o i sei mesi di vita. Dunque, non allarmatevi o disperatevi se inizialmente riscontrate un po’ di difficoltà nella gestione del piccolo: il suo tempo di resistenza a trattenere feci e urina è direttamente proporzionale alla sua età. Un cucciolo di tre mesi, ad esempio, dovrà uscire circa ogni tre o quattro ore.

Cosa fare quindi?

Abituatevi ad osservare il vostro beniamino e a decifrare i segnali che vi manda: girare su sé stessi, annusare a terra, abbaiare o gemere in prossimità della porta di casa sono tutti segnali tramite cui il cane cerca di comunicarvi l’esigenza di uscire.

Tenete sempre presente che il cucciolo sentirà l’urgenza di espellere i  suoi bisogni dopo aver dormito, dopo aver giocato, dopo aver mangiato e dopo aver bevuto.

Incrementate il numero delle uscite e attribuite ad esse una cadenza regolare. Non siate frettolosi, armatevi di molta pazienza e attendete il momento esatto in cui il cucciolo “sporchi” fuori. Solo così potrete cogliere l’occasione e premiarlo all’istante con dolci parole e gustosi bocconcini!

Come intervenire se il cucciolo fa i bisogni in casa?

Nel caso in cui il cucciolo dovesse sporcare in casa la cosa migliore da fare è quella di intervenire con un “NO” secco solo se colto sul fatto. In caso contrario avrebbe poco senso correggerlo. Il cane infatti, una volta trascorso troppo tempo, non riuscirebbe ad associare il nostro rimprovero alla sua azione.

Pulite la superficie in sua assenza e portatelo immediatamente fuori, non gridate.

Cosa non fare

Lo so, tutti vi hanno consigliato di tappezzare casa con le famose traversine. Bene, non impauritevi però se oggi io vi consiglio di non farlo. Abituare il cane alla traversina richiede uno sforzo maggiore: una volta raggiunta l’età adolescenziale il cane dovrà in ogni caso disabituarsi al suo utilizzo. Tanto vale non farlo abituare per niente. Inoltre quando un cane impara a fare i bisogni sul tappetino assorbente, il più delle volte finisce per scambiare qualsiasi superficie morbida per la traversina.

Non poggiate in alcun modo il muso del cane sull’urina e non usufruite assolutamente di un giornale per picchiare il vostro cane. Sono al corrente del fatto che molti “cagnari” ancora oggi consiglino il ricorso a tali pratiche, ma sappiate che oltre a non essere affatto metodi educativi, queste usanze barbare sono controproducenti. Non solo, la maggior parte delle volte determinano anche problemi comportamentali da non sottovalutare.

Una grave punizione non aiuterà mai il cane a capire dov’è l’errore.

Tramite queste pratiche si riuscirà ad ottenere solo un cane insicuro, timoroso e confuso.       

              Parola di #ValeDogTrainer

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Dermatite atopica del cane

Ciao amici di #ValeDogTrainer! Oggi voglio parlarvi di una problematica ancora poco conosciuta, ma in realtà abbastanza frequente nei nostri cani: la dermatite atopica.

La dermatite atopica è una malattia cronica del cane la cui origine purtroppo, ancora oggi, non è del tutto chiara. I maggiori sintomi sono forte prurito e irritazione della cute. In genere ad essere soggetti a questo fastidio sono i cuccioli e cani giovani, ma occasionalmente può riguardare anche cani adulti: è probabile che vi sia una predisposizione genetica.

Come si manifesta e quali sono le cause?

La dermatite atopica si manifesta attraverso diversi sintomi come fastidioso e costante prurito che, in alcuni casi, determina anche la formazione di croste e caduta del pelo.

Come detto in precedenza, probabilmente una componente genetica gioca un ruolo molto importante nel verificarsi di questo disagio ed esiste una predisposizione anche di razza: cani come Labrador Retriever, Pastore Tedesco, Akita Inu, Bulldog Francese (etc) sembrano soffrire più frequentemente di questa patologia. Tuttavia, la dermatite atopica può colpire qualunque soggetto a prescindere dalla razza o dall’età.

Non è una forma di reazione allergica legata all’alimentazione, ma come sempre una dieta sana, equilibrata e mirata può aiutare a gestire e contenere questa patologia, che se trascurata, può sfociare in un disagio invalidante.

La dermatite atopica può presentarsi costante nell’arco di un anno quando a scatenarlo sono acari o muffe, mentre può avere un andamento stagionale se legata a fattori ambientali esterni come il polline. Malgrado ciò, però, un soggetto atopico spesso tende a sviluppare una ipersensibilità nei confronti di numerose sostanze compresi profumi, deodoranti o detersivi utilizzati per la pulizia di casa, finendo per eliminare totalmente la caratteristica di stagionalità.

Nonostante il trattamento terapeutico di questa patologia non sia cosa semplice, è possibile seguire alcune misure per contenerla e gestirla nel migliore dei modi:

  1. Scegliere un’alimentazione sana e di qualità (Se hai bisogno di una consulenza gratuita alimentare scrivimi all’indirizzo email valentinacafini.enci@gmail.com)
  2. Mantenere puliti gli ambienti in cui il cane vive evitando di utilizzare detersivi aggressivi, preferendo invece una pulizia delle superfici con acqua e aceto bianco o con altre sostanze naturali come limone e bicarbonato.
  3. Passare asirapolvere o spazzare tutti i giorni i pavimenti.
  4. Evitare di utilizzare profumi e deodoranti per ambienti.
  5. Non utilizzare shampoo a secco, prediligire l’uso di prodotti ipoallergenici e specifici per la problematica.
  6. Spazzolare il cane tutti i giorni per prevenire la forfora o l’accumulo di acari e polline.
  7. Evita copertine e cuscini di lana, scegli sempre cotone o altra stoffa naturale.

#ValeDogTrainer vi ricorda che queste sono solo informazioni utili e consigli pratici, per ottenere un quadro più chiaro relativo alla salute del vostro cane e per iniziare una terapia mirata è neccessario rivolgersi sempre ad un veterinario.

A presto per i prossimi consigli di Pluto!

Gite ed escursioni a sei zampe!

Con l’arrivo della bella stagione torna nell’animo di ciascuno di noi una irrefrenabile voglia di uscire e fare lunghe passeggiate immersi nella natura in compagnia del nostro straordinario amico a quattro zampe. Che si scelga di fare trekking in montagna, gite al lago e al mare o semplici passeggiate nei parchi, in ogni caso la natura è in grado di regalarci panorami e momenti affascinanti. Tuttavia prima di avventurarsi verso nuove mete è preferibile prepararsi adeguatamente in modo tale da affrontare eventuali imprevisti o inconvenienti come piccole ferite, parassiti, etc. Organizzarsi in anticipo consente di evitare situazioni spiacevoli e di godersi appieno la nuova avventura.

Quali accortezze adottare

Quando si decide di fare una gita all’aperto prima di tutto è necessario assicurarsi che il proprio amico a 4 zampe sia in perfetta forma e non mostri alcun tipo di sofferenza legata alle articolazioni, al cuore o alle vie respiratorie. È inoltre sconsigliato intraprendere sentieri eccessivamente faticosi se si possiede un cane anziano, cucciolo o brachicefalo (come bulldog e carlini) notoriamente più soggetti a colpi di calore e a crisi respiratorie. Ricordate sempre di assicurare al vostro cane una adeguata copertura antiparassitaria.

Cosa portare con sé

Munitevi di un comodo zaino all’interno del quale non deve mai mancare una borraccia termica (che permetta di avere a disposizione acqua fresca per il proprio cane) ed una ciotola. Il nostro amico infatti ha bisogno di bere spesso al fine di mantenere un’ottima idratazione ed evitare, quindi, colpi di calore.

Non appesantite il vostro cane con un pasto completo, piuttosto portare con voi bocconcini e snack salutari da offrirgli durante la passeggiata.

Portate sempre sacchetti per raccogliere le deiezioni del vostro cane. Divertirsi è consentito, ma nel rispetto del prossimo e dell’ambiente.

Utilizzate delle creme solari apposite per evitare eventuali dermatiti o scottature, specialmente se il vostro cane ha sul corpo zone prive di pelo.

Siamo pronti, andiamo!

Una volta giunti a destinazione è assolutamente consigliato fare attenzione alla presenza di:

Ricordate sempre che i nostri amici con la coda non indossano le scarpe e che i cuscinetti delle loro zampe sono a contatto con il terreno, fate attenzione quindi all’eventuale presenza di vetri, sassi, rocce roventi etc. Se necessario proteggete le zampe di Fido con creme o altri dispositivi appositi.

Di nuovo a casa!

Una volta tornati a casa un check up completo del proprio cane è d’obbligo!

  • Ispezionare il pelo e assicurarsi che non vi siano zecche, pulci, forasacchi etc.
  • Controllare zampe, orecchie e cute, assicurarsi che non vi siano tagli o scottature.
  • Pettinare il pelo del cane e detergere le zampe al fine di eliminare eventuali residui di terra o fango.

Parola di #ValeDogTrainer!

Attenti alle processionarie!

In questo periodo e durante tutta la stagione primaverile è necessario essere più vigili quando si passeggia con il proprio cane, specialmente se si è in prossimità di abeti, cedri e pini al fine di evitare che il nostro amico a 4 zampe entri in contatto con le processionarie.

Cosa sono le processionarie?

La processionaria è un insetto della famiglia dei lepidotteri che parassita e si annida sugli alberi, in particolare sui pini. Rappresenta lo status di larva della falena (farfalla notturna) e la sua lunghezza oscilla da 1 a 3 cm. Le processionarie iniziano a popolare parchi e strade quando le temperature cominciano ad essere più miti: proprio nei mesi di marzo ed aprile è possibile osservare come esse si spostino in fila indiana per lasciare i loro nidi e per individuare il luogo più adatto per interrarsi e proseguire la loro trasformazione.

Tuttavia, a rappresentare un reale pericolo non è il bruco in sé, ma i peli urticanti di cui il bruco stesso è ricoperto. I nostri amici a 4 zampe annusano spesso il terreno e per ovvi motivi possono accidentalmente ingerire i peli urticanti delle processionarie. Quando il cane entra a contatto con una processionaria mostra sin da subito un evidente disagio e malessere, se poi ad essere entrata a contatto con questo insetto è proprio la lingua, il cane inizia a salivare intensamente a causa del processo tossico-infiammatorio.

Febbre, rifiuto del cibo, nausea, difficoltà respiratorie, vomito o diarrea rappresentano i sintomi più rilevanti.

Cosa fare in caso di contatto?

Se il nostro cane lecca o ingerisce il bruco, è necessario effettuare quanto prima un lavaggio della bocca con una soluzione di acqua e bicarbonato. Tuttavia, spesso tale manovra risulta per molti di noi complicata se non addirittura impossibile: bisogna quindi intervenire immediatamente e recarsi dal veterinario più vicino.

#ValeDogTrainer

È vero che il cane non sente freddo? Sfatiamo miti e leggende metropolitane

Quante volte ti è capitato di sentir dire che il cane non sente freddo? O ancora, quante volte ti è stato detto di coprire il tuo cane con cappottino, scarpe o scaldacollo durante la passeggiata per evitare di farlo ammalare? Tra miti e leggende vi è dunque una verità di fondo: non tutti i cani percepiscono il freddo allo stesso modo, ma sicuramente le basse temperature possono determinare problematiche da non sottovalutare e situazioni poco piacevoli.

Partendo dal presupposto che ciascun cane è in grado di tollerare le basse temperature più dell’essere umano, quando ci si chiede se anche i cani sentono freddo la prima cosa da considerare è senza ombra di dubbio la razza con cui abbiamo a che fare. La lunghezza del pelo influisce notevolmente sulla percezione del freddo: un soggetto a pelo lungo è certamente più protetto rispetto ad un esemplare a pelo raso. Inoltre, pur riconoscendo che i cani riescano a sopportare temperature molto rigide, è bene considerare la gestione quotidiana del proprio cane. Se il nostro cane è abituato a trascorrere gran parte della sua giornata all’aperto, il suo organismo riuscirà più facilmente ad adattarsi al cambio delle stagioni e quindi delle temperature. Se, invece, abbiamo un cane abituato a trascorrere le sue giornate in casa con temperature più moderate, lo sbalzo termico per lui sarà sicuramente più insidioso.

Tra i vari rischi che le temperature rigide possono determinare vi è per esempio lo sbalzo termico tra appartamento ed ambiente esterno. Quando sopraggiunge l’inverno e le temperature arrivano intorno allo zero è consigliabile non effettuare passeggiate eccessivamente lunghe di prima mattina o in tarda serata e mantenere il proprio cane in movimento al fine di offrirgli la possibilità di scaldarsi, specialmente in presenza di pioggia o neve. Se la temperatura esterna è di 4° o inferiore a 4° è bene non lasciare il proprio amico a 4 zampe all’interno della propria automobile: l’abbassamento repentino della temperatura potrebbe provocare ipotermia. È buona abitudine, inoltre, prestare molta attenzione alla temperatura delle orecchie (se il tuo cane ha le orecchie troppo fredde di sicuro sente freddo! ) e alle zampe cercando di proteggerle in caso di ghiaccio o neve a terra. Se il tuo cane vive all’esterno, fornisci sempre una cuccia coperta, calda e asciutta ricordandoti di non farlo dormire all’esterno senza un riparo adeguato.

Parola di #ValeDogTrainer!

La torsione gastrica

Se hai a cuore la salute del tuo amico fedele, sicuramente almeno una volta nella vita ti sei domandato cos’è e come si verifica la famosa torsione gastrica.

La torsione dello stomaco, nota anche con la sigla GDV, è una grave e pericolosa sindrome che si manifesta nel cane in maniera dolorosa e quasi imprevedibile e che, se non riconosciuta e risolta in tempo, è in grado di mettere a repentaglio la sua vita. La comparsa di questo disagio è strettamente connessa alla presenza di cibo nello stomaco. Non a caso si manifesta dopo poche ore dall’ingestione dei pasti, quando la mancata digestione del cibo determina la produzione eccessiva di gas. L’aumento di volume dello stomaco provoca una rotazione, alle volte completa, dell’organo intorno al proprio asse. Una rotazione che può avere come tragica conseguenza:

  • l’occlusione delle vie di entrata e di uscita dello stomaco;
  • Rallentamento del flusso sanguigno;
  • Respirazione rapida e difficile;

Questa patologia può verificarsi in qualsiasi cane di ogni taglia e ogni età, tuttavia vi  è una certa predisposizione di alcune razze legata alla mole del cane. I soggetti più a rischio, infatti, sono proprio i cani di taglia media, medio – grande e gigante come il Labrador o il Pastore Tedesco. L’incidenza è maggiore nei cani di sesso maschile.

Come riconoscere i sintomi di questa grave patologia?

Inizialmente il cane può camminare a testa bassa e in modo rigido, manifestando disagio e agitazione. In un secondo momento lo status di irrequietezza potrebbe essere accompagnato da eccessiva salivazione, conati di vomito improduttivi e addome gonfio. Letargia, rapida frequenza cardiaca, respiro rapido e affannato, gengive pallide, sono tutti segnali tardivi a cui seguono shock e soffocamento.

Come intervenire?

Non appena si manifestano i primi sintomi è necessario e indispensabile recarsi immediatamente dal veterinario che procederà tentando di comprimere lo stomaco e facendo uscire, con l’ausilio di una sonda, i gas in eccesso.

Nei casi più critici il veterinario si troverà costretto ad operare il cane per riposizionare lo stomaco.

È possibile prevenire la GDV?

Assolutamente si, evitando di far riempire eccessivamente lo stomaco del proprio cane, distribuendo quindi la dose giornaliera in due o tre pasti al giorno. Inoltre, è preferibile impedire al cane di ingerire troppo velocemente il cibo, evitando di farlo bere eccessivamente e non offrendogli acqua gelata.

Nutrirlo con un cibo sano e di ottima qualità aiuterà notevolmente a prevenire l’insorgenza della torsione gastrica.

Si raccomanda di lasciare tranquillo il proprio cane dopo i pasti, evitando corse e salti eccessivi.

#ValeDogTrainer